mercoledì 1 maggio 2024

Storia della Coppa d'Africa del 1992 in Senegal con la produzione televisiva Rai

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 17 febbraio 2024 un nostro articolo sull'edizione 1992 della Coppa d'Africa di calcio, disputata in Senegal al 12 al 26 gennaio, con la produzione televisiva che per l'occasione venne affidata alla Rai.

Ecco i link della Newsletter Rai del 17 febbraio 2024.

Newsletter Rai del 10 febbraio 2024
La mia Africa

La Coppa d’Africa di calcio è ormai da anni un evento televisivo anche per il pubblico italiano, ma non è stato sempre così. Risale infatti all’edizione 1988, disputata in Marocco dal 13 al 27 marzo, la prima volta che gli appassionati italiani poterono seguire in Tv la competizione. TeleCapodistria, all’epoca controllata dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, acquisì infatti i diritti di trasmissione, unica tra le Tv europee, di tutto il torneo per 15 milioni di lire ma, come scrive La Gazzetta dello Sport del 13 marzo 1988, solo quelle più importanti sarebbero state trasmesse, almeno 6, e solo le finali per il terzo (26 marzo alle 17.00) e primo posto (27 marzo sempre alle 17.00) in diretta. Niente Tv in Italia invece per l’edizione del 1990 disputata in Algeria dal 2 al 16 marzo. Nel 1992 la Coppa d’Africa si disputa in Senegal, dal 12 al 26 gennaio, e per l’occasione la produzione televisiva viene affidata alla Rai. Questo perché la nostra Tv pubblica, nel quadro di un accordo tra Governo italiano e quello senegalese (quantificabile in 230 milioni di lire che partono da Roma e arrivano a Dakar) da qualche tempo fornisce servizi al paese africano per un valore di 12 miliardi e, in attesa di riprendere dal 19 febbraio la visita di Papa Wojtyla, si è vista attribuire anche la produzione del segnale per la 18a edizione della Coppa d’Africa di calcio, manifestazione ormai prioritaria anche per il nostro calcio vista la presenza di giocatori militanti in Italia o di interesse per il calciomercato. La Rai propone dunque in esclusiva per l’Italia, anche se solo in differita, una delle due semifinali, Ghana-Nigeria del 23 gennaio 1992 all’1.40 su RaiUno (non c’è trasmissione per Camerun-Costa d’Avorio) e le finali per il terzo posto Nigeria-Camerun, sabato 25 gennaio dalle 24.00 su RaiDue in Notte Sport e per il primo, Costa d’Avorio-Nigeria, domenica 26 alle 24.05. La Gazzetta dello Sport del 23 gennaio 1992 spiega che, “sotto le direttive del coordinatore generale della Rai Guido Canuzzi, uno staff di 78 persone è andato dal 2 gennaio in Senegal per tutte le riprese nelle sedi di gara di Ziguinchor e Dakar. Si sono portati dietro materiale per 40 tonnellate e 130 metri cubi di volume, oltre a due gruppi elettrogeni e due pullmini che avrebbero poi lasciato alla Rts (Radiotelevisione senegalese) sempre nel quadro di questo accordo che sarebbe rimasto in vigore tre anni. Il Governo di Abdou Diouf avrebbe pagato alla Rai un semplice rimborso spese alla troupe, quantificabile in un miliardo e mezzo di lire circa. La Rai, sotto la regia di Giancarlo Tomassetti e Loris Mazzetti ha fatto il massimo riproponendo pari pari gli stessi impeccabili servizi offerti per Italia ’90 con 7 telecamere e 10 microfoni intorno al campo, capaci di registrare dalle parole dei giocatori al rumore del contatto piede-pallone e perfino piede-piede”. I giornalisti africani, racconta sempre La Gazzetta dello Sport del 23 marzo 1992, sono rimasti allibiti quando si sono ritrovati sulle loro postazioni i monitor per rivedere (fino a quattro riprese da due diverse angolazioni) tutti e replay delle azioni più significative. Televisivamente parlando, l’Africa si è così sentita davvero nel Duemila. Perfetta l’integrazione tra personale Rai e senegalese, integratosi alla perfezione con quello italiano anche grazie alle lezioni prese in Italia dove alcuni cameramen erano stati ospitati per alcuni stages di preparazione. Per lo staff della Rai non è stato un lavoro semplice visto che a Ziguinchor, alle porte della giungla, non c’erano alberghi e quotidianamente il personale Rai doveva fare 150 chilometri di pullman su strade sterrate, circa cinque ore di viaggio, per trasferirsi dallo stadio a Cap Skirring dove alloggiava. Una spedizione trionfale, in ogni caso, quella Rai, con la quale anche il capo dello Stato Abdou Diouf si complimenta, con l’intenzione di allargare questa cooperazione ben riuscita anche ad altri settori. Una Rai che, in questa occasione, si è rivelata un esempio per tutti i settori economici di come si possa aiutare l’Africa in maniera costruttiva.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Rai formato Safari, Sergio Di Cesare, La Gazzetta dello Sport, 23 gennaio 1992
La Gazzetta della Televisione, La Gazzetta dello Sport, 25 gennaio 1992
La Gazzetta della Televisione, La Gazzetta Sportiva, 26 gennaio 1992
Pino Frisoli, Coppa d'Africa in Tv: la prima volta in Italia con Capodistria nel 1988 e la produzione Rai nel 1992. Cliccate al link seguente per leggere l'articolo Coppa d'Africa in Tv: la prima volta in Italia con Capodistria nel 1988 e la produzione Rai nel 1992

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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martedì 30 aprile 2024

Su RaiPlay e Rai Teche la storica seconda manche a colori con telecronaca Rai di Gustav Thoeni nei Mondiali di sci del 1974

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 10 febbraio 2024 un nostro articolo sul 50mo anniversario della vittoria di Gustav Thoeni nello slalom speciale dei Mondiali di sci di Saint Moritz, in Svizzera. Per l'occasione RaiPlay e Rai Teche hanno pubblicato anche, per la prima volta a colori, la telecronaca Rai di Alberto Nicolello della seconda manche di Thoeni.

Ecco i link della Newsletter Rai del 10 febbraio 2024.

Newsletter Rai del 10 febbraio 2024
Uomini e miti: Gustav Thoeni

Nel 1974 Gustav Thoeni ottiene un doppio, clamoroso trionfo ai Mondiali di sci di Saint Moritz. Il campione di Trafoi vince prima nello slalom gigante, il 5 febbraio 1974, precedendo l'austriaco Hans Hinterseer e Pierino Gros, in una gara che rappresenta anche un successo di squadra, con il quarto posto di Helmut Schmalz e il sesto di Erwin Stricker. Un'Italia che, peraltro, aveva sfiorato una clamorosa tripletta sul podio, visto che nella prima manche Thoeni era in testa davanti a Schmalz e Gros. Era dal 1950, quando Zeno Colò si impose ad Aspen, che un italiano non vinceva una medaglia d'oro ai Mondiali di sci nello slalom gigante. L'impresa più bella di Thoeni però deve ancora arrivare. Domenica 10 febbraio 1974, infatti, i Mondiali di sci si chiudono, come da tradizione, con lo slalom speciale. Dopo la prima manche Thoeni è ottavo a 1'42" da Pierino Gros, ma nella seconda compie un capolavoro, recuperando lo svantaggio e conquistando la medaglia d'oro con 78" sull'austriaco David Zwilling e 1'58" sullo spagnolo Francisco Fernandez-Ochoa, mentre Gros inforca un paletto ed esce di scena. La seconda manche di Thoeni viene definita da Maurizio Barendson, nel Telegiornale delle 20.00, “un'impresa che passerà alla storia dello sport” e Thoeni è "l'atleta che sa vincere quando deve". Anche Mike Bongiorno celebrerà l’oro dell’azzurro con una domanda nella puntata di "Rischiatutto" del 21 febbraio 1974 ricordando che quella di Thoeni è stata "un'esibizione senza precedenti che è stata giudicata la più bella nella storia degli sport invernali" e che "mai si è visto sciare così soprattutto in una gara di slalom". Thoeni, a fine stagione, vincerà anche la Coppa del Mondo di slalom speciale, mentre in quella generale arriverà secondo dietro a Pierino Gros che così potrà consolarsi dopo la delusione di Saint Moritz. È anche il trionfo di squadra della “Valanga Azzurra”, definizione usata a partire dallo slalom gigante di Berchtesgaden del 7 gennaio 1974, quando cinque italiani arrivarono nei primi cinque posti della classifica con Gros davanti a Thoeni, Stricker, Schmalz e Pietrogiovanna, altra impresa passata alla storia dello sport italiano. Per l’occasione, su RaiPlay e nella striscia di Rai Teche, in occasione dei 50 anni da questa storica impresa, sarà possibile apprezzare, per la prima volta a colori, la seconda manche di Gustav Thoeni con la telecronaca Rai di Alberto Nicolello, la seconda manche dello slalom gigante, sempre a colori, vinto dal campione di Trafoi e altri documenti straordinari in gran parte inediti recuperati nelle Teche Rai come i commenti di Maurizio Barendson nei telegiornali del 5 e 10 febbraio 1974 e la celebrazione di questa impresa fatta da Mike Bongiorno nella famosa puntata di “Rischiatutto”.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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Gigi Riva commentatore Rai, prima per la Tv poi per la radio

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 27 gennaio 2024 un nostro articolo dove ricordiamo il ruolo di Gigi Riva come apprezzato commentatore televisivo e radiofonico sulle reti Rai.

Ecco i link della Newsletter Rai del 27 gennaio 2024.

Newsletter Rai del 27 gennaio 2024
Un rombo nel cielo

Gianni Brera lo soprannominò “Rombo di tuono”, immagine evocativa della potenza sprigionata dal suo sinistro, quello del più grande attaccante azzurro di sempre (il suo record di 35 gol in 44 partite è tuttora imbattuto). Ma Riva, oltre ad amarlo, il calcio lo conosceva, eccome: a fine carriera, infatti, intraprese una intensa, seppure breve, esperienza, nel ruolo di opinionista calcistico in alcune trasmissioni Rai, in particolare per la redazione sportiva del Tg2. Pochi giorni dopo avere ufficializzato il suo ritiro dal calcio giocato, nel settembre 1977, viene infatti ingaggiato dalla Rai nel ruolo di commentatore televisivo nella stagione 1977/78, per il Tg2 guidato da Maurizio Barendson. Gigi Riva avrebbe infatti voluto tornare a giocare nel Verona, dopo essere stato fermo per un anno e mezzo per un infortunio, ma il Cagliari non gli concesse la lista gratuita, ponendogli come condizione per tornare a giocare di farlo solo nella formazione sarda.
Il suo ruolo televisivo prevedeva la sua presenza sul video ogni due settimane a “Domenica Sprint”, dove debuttò domenica 11 settembre 1977 nella rubrica con titolo “Il campionato di Riva”. Rombo di tuono seguì per questo suo debutto Roma-Torino 2-1, sottolineando nel suo commento anche la prova di Pietro Paolo Virdis, protagonista di un caso estivo di mercato per il suo passaggio dal Cagliari alla Juventus. Dalla Tv Gigi Riva passerà poi alla radio, prima commentando Inghilterra-Italia del 16 novembre 1977 da Wembley e poi per i Mondiali di Argentina del 1978, ruolo per il quale sarà confermato anche per gli indimenticabili Mondiali di Spagna del 1982.
Tornò poi in Tv per tre stagioni, dal 1987 al 1990, sempre per la redazione sportiva del Tg2 al fianco di Gianfranco De Laurentiis per commentare su Rai 2 tutte le domeniche alle 20.30 un tempo di una partita di Serie A. Era un’altra epoca televisiva, non c'erano gli anticipi e i posticipi, e nemmeno le pay tv, e si doveva ancora aspettare la sera per vedere un po' di calcio della domenica in video. L'appuntamento delle 19.00 era anzi stato posticipato alla prima serata diventando appuntamento fisso della domenica sera di RaiDue, mentre fino alla stagione 1986/87 l'appuntamento era alle 19.00 in alternanza tra Rai 1 e Rai 2. “Si farà calcio-laboratorio - scrive il Corriere della sera domenica 13 settembre 1987 nel presentare la domenica televisiva dello sport sulle reti Rai - Tutto il meglio dei 90 minuti in un racconto commentato, con telebeam in movimento, per risolvere ogni mistero tecnico ed agonistico”. Gianfranco De Laurentiis, sul Radiocorriere numero 39 del 1987, descrive il suo arrivo nella saletta di registrazione del centro televisivo di via Teulada a Roma per Cesena-Napoli, prima giornata di Serie A della stagione 1986/87: "Gigi piace decisamente alle donne. Lui, da parte sua, accoglie i complimenti con un sorrisetto, ma non si fa prendere dall'entusiasmo: ennesima conferma di un carattere schivo e riservato che lui stesso non vuole affatto smentire: ‘Non sono una primadonna - dice energicamente - e non ci tengo ad esserlo’. E lo dimostra anche nel modo esprimersi, con uno stile asciutto e secco che è praticamente l'ideale mezzo di espressione televisiva, tale da non prevaricare il dato fondamentale fornito dall'immagine. Esattamente come faceva in campo Gigi Riva, nel momento dell'impegno agonistico, appare decisamente concentrato. E' un fumatore accanito (lo era anche quando giocava). Per il sottoscritto, passato alla sua compagnia dopo essere stato partner di Platini, un vantaggio indiscutibile: Gigi Riva, almeno, fuma le sigarette sue. Non le mie, come l'amico Michel". Una coppia di fuoriclasse, Gigi Riva nel calcio, Gianfranco De Laurentiis nel giornalismo sportivo televisivo.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Gigi Riva ingaggiato dal Tg2, Corriere d’Informazione, 3 settembre 1977
Riva: niente calcio, diventa mezzobusto, Corriere d’informazione, 10 settembre 1977
Maratona alla radio e in Tv da mezzogiorno a notte fonda, Corriere della sera, 13 settembre 1987
Gigi Riva in Tv. Non sono una primadonna, Gianfranco De Laurentiis, Radiocorriere Tv numero 39, programmi dal 27 settembre al 3 ottobre 1987

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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domenica 31 marzo 2024

Il 24 dicembre 1955 la Tv arriva a Napoli

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 23 dicembre 2023 un nostro articolo sull'arrivo della Tv a Napoli, grazie all’entrata in funzione del ripetitore sul Monte Faito, con un anno di anticipo rispetto alla data prevista per fine 1956.

Ecco i link della Newsletter Rai del 23 dicembre 2023.

Newsletter Rai del 23 dicembre 2023
La Rai a Napoli

Il 24 dicembre 1955 la Tv, grazie all’entrata in funzione del ripetitore sul Monte Faito, arriva anche a Napoli con un anno di anticipo rispetto alla data prevista per fine 1956, entro la quale la Rai prevedeva di portare la Tv anche in tutto il resto dell’Italia del Sud. Con l’entrata in funzione degli impianti napoletani, scrive il Radiocorriere, la Tv italiana immette nella sua rete altri 3 milioni di abitanti che si aggiungono ai 24 fino ad allora già serviti dal segnale televisivo che corrispondono a un ulteriore 7% nella progressiva copertura del territorio del paese. La zona conquistata è una delle più dense dal punto di vista demografico dell’intera nazione e va da Terracina e dai bordi della provincia laziale di Latina, la zona più a sud fino ad allora raggiunta dalla Tv, fino a coprire gran parte della Campania. L’attesa a Napoli è intensa e il fatto è diventato un avvenimento cittadino, e per aumentare la vendita di televisori non c’è nulla di meglio che ricorrere a una partita di calcio.
Così, il 31 dicembre, allo stadio Olimpico di Roma si giocano addirittura due partite, anticipi della 13° giornata di campionato, che i giornali per l’occasione definiscono “a rate come la vendita di autoveicoli ed elettrodomestici”. Nella stagione 1955/56, infatti, al sabato era previsto un anticipo televisivo di Serie A, in alternanza con la Serie B e occasionalmente anche con la Serie C. Alle 12.45, dunque, per la 13° giornata di campionato, la Roma affronta l’Atalanta, mentre alle 14.30 il Napoli, alla sua ultima partita in campo neutro per la squalifica del campo del Vomero, gioca con la capolista Fiorentina, che al termine del campionato conquisterà il primo storico scudetto. Era dal 19 marzo 1930 che non si disputavano due partite sullo stesso campo: accadde a Torino, in occasione di Torino-Roma e Juventus-Ambrosiana Inter.
I due anticipi dell’Olimpico sono un trionfo di gol: la prima partita finisce 3-2 per la Roma, la seconda 4-2 per la Fiorentina. E a Napoli la vendita di televisori, grazie a un evento sportivo, fu un successo strepitoso.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Una promessa per tutto il sud, “Radiocorriere” numero 51, programmi dal 24 al 31 dicembre 1955
Massimo De Luca, Pino Frisoli, “Sport in Tv”, Rai Eri, Roma 2010

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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lunedì 19 febbraio 2024

Il 17 novembre 1953 la prima diretta Tv dallo stadio Olimpico di Roma

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 18 novembre 2023 un nostro articolo sulla prima volta di una diretta Tv dallo stadio Olimpico di Roma per un'amichevole tra la nazionale italiana B di calcio e gli svedesi dell'Aik Stoccolma.

Ecco i link della Newsletter Rai del 25 novembre 2023.

Newsletter Rai del 18 novembre 2023
Linea all'Olimpico

Il 17 maggio 1953, in occasione dell'amichevole tra Italia e Ungheria, viene inaugurato lo stadio Olimpico di Roma, con il Presidente della Repubblica Einaudi in tribuna d’onore. La televisione in Italia, dopo gli inizi di Torino dell’11 settembre 1949 e la programmazione di Milano dal 12 al 27 aprile 1952, trasmette dal settembre 1952 una programmazione quotidiana che arriva dalle sedi di Milano e di Torino, mentre a Roma non è ancora attivo un centro di produzione televisivo e anche per questo si attende per l'avvio della regolare programmazione televisiva. Solo dal 29 ottobre 1953 va in onda la prima trasmissione prodotta a Roma, “Teleclub”, visibile però solo nel Lazio e che probabilmente vede anche l'esordio di Nicoletta Orsomando come annunciatrice televisiva. Nei giorni seguenti la produzione televisiva di Roma resta visibile solo nei dintorni di Roma, non essendo ancora stato perfezionato il collegamento tra Roma e l'Italia del nord. L’occasione adatta si presenta domenica 15 novembre 1953, nel Pomeriggio sportivo in programma dalle 15.30. Allo stadio Olimpico di Roma si gioca infatti un’amichevole tra l’Italia B e gli svedesi dell’Aik Stoccolma e per questa partita, oltre alla diretta radiofonica del secondo tempo sul Programma Nazionale, è prevista anche la diretta televisiva, sempre del secondo tempo. Finisce 2-1 per i cadetti azzurri che proprio nel secondo tempo recuperano il gol di Liander al 40’ del primo tempo grazie alle reti di Bacci e Cervellati, tra il 23’ e il 25’. È il quotidiano milanese del pomeriggio “La Notte”, nel numero del 18-19 novembre 1953, a evidenziare la trasmissione in diretta televisiva dallo stadio Olimpico: “Il fatto saliente della settimana scorsa è l’allacciamento di Roma con il nord. Questo esperimento riuscito ottimamente lo ascriviamo a vanto e merito dei tecnici che in pochissimo tempo hanno reso possibile ai cisalpini di entrare incuriositi ed attoniti nello stadio Olimpico”. A fine ottobre, infatti, erano in 12.000 a essere possessori di un televisore in Italia, mentre in Francia ne risultavano 20.000 e già due milioni in Inghilterra solo per restare all’Europa, mentre negli Stati Uniti, dove erano in funzione 120 stazioni televisive, i televisori nelle famiglie erano già più di 25 milioni. A Roma, racconta Vittorio Gorresio su “La Stampa” del 29 novembre 1953, “nelle ultime settimane erano stati installati decine e decine dì televisori, uno, ad esempio, è stato sistemato in una delle sale di lettura di Montecitorio e accade spesso, in questi giorni, di vedere attorno all'apparecchio gruppi di deputati che seguono le trasmissioni sperimentali. Quasi tutte le personalità politiche più in vista hanno installato la T.V. nelle loro case. Anche il Presidente Einaudi ha fatto sistemare in una sala di soggiorno del Quirinale un apparecchio T.V. Gli uomini politici vedono con interesse il diffondersi della T.V”. Una programmazione televisiva molto attiva dunque già prima dell’inizio di quella regolare fissata per domenica 3 gennaio 1954, data di grande importanza simbolica che tuttavia non può essere considerata come l’inizio della Tv in Italia.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
V.S., Domenica le prove generali del nuovo programma televisivo, La Stampa, 17 novembre 1953
La Notte, 18-19 novembre 1953
Arturo Lanocita, Da gennaio la televisione farà trasmissioni regolari, Corriere della sera, 19 novembre 1953
Vittorio Gorresio, È necessario che la tv diventi sempre più popolare, La Stampa, 29 novembre 1953

mercoledì 31 gennaio 2024

Il 22 novembre 1953 la prima volta in Tv di Juventus-Inter

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La Newsletter Rai, curata da Valerio Iafrate, ha pubblicato nel numero del 25 novembre 2023 un nostro articolo sulla prima volta in Tv di Juventus-Inter, il "Derby d'Italia" come lo definì Gianni Brera.

Ecco i link della Newsletter Rai del 25 novembre 2023.

Newsletter Rai del 25 novembre 2023
Il Derby d'Italia

Quella tra Juventus e Inter è una delle grandi classiche del calcio italiano, un incontro per il quale Gianni Brera coniò l’espressione “Derby d’Italia” perché coinvolge milioni di appassionati in Italia e che attraverso il mezzo televisivo è seguita in tutto il mondo. La prima diretta televisiva, anche se solo parziale, di questa grande sfida risale addirittura al 22 novembre 1953 quando, alle 14.30, allo stadio Comunale di Torino le due formazioni si affrontano per la 10a giornata del campionato di Serie A. La Juventus è seconda in classifica con 14 punti dietro all’Inter, in testa a quota 15. L’attesa è naturalmente tanta e anche la televisione documenta la trasferta dei tifosi nerazzurri verso il capoluogo piemontese nei propri notiziari. Da pochi giorni la Tv, nell’edizione del 9 novembre 1953, ha anche trasmesso un servizio in cui la Rai dona un televisore all’Inter. Sui palinsesti del 22 novembre 1953 pubblicati dal Radiocorriere e dagli altri quotidiani alle 15.30 è previsto il “Pomeriggio sportivo”, mentre alla radio sul Programma Nazionale l’indicazione è “Partita di calcio”. In serata, nella puntata numero 7 della “Domenica Sportiva”, viene trasmesso un ampio servizio sulla partita, finita 2-2 con i gol interisti di Skoglund e Nyers al 4’ e al 24’ e la rimonta juventina firmata da Boniperti al 31’ e da Hansen al 54’. Pochi giorni dopo è il quotidiano torinese “La Nuova Gazzetta del popolo” a dare notizia della trasmissione televisiva di Juventus-Inter, presumibilmente del secondo tempo visto che l’orario di inizio del “Pomeriggio sportivo” è fissato alle 15.30, con queste poche righe: "Per la trasmissione dell'incontro di calcio fra le squadre dell'Inter e della Juventus di domenica 22, che fu il primo giorno della settimana tipo, gli sportivi hanno mandato alle varie sedi delle TV non meno di 3000 lettere, alcune delle quali naturalmente chiedono la trasmissione di avvenimenti analoghi". Per questo possiamo dire che questa del 22 novembre 1953 è stata la prima diretta Tv, anche se solo parziale, del “Derby d’Italia”. Da subito lo sport, e il calcio in particolare, è stato uno degli spettacoli più apprezzati dal pubblico televisivo. La prima diretta televisiva di una partita di calcio in Italia, lo ricordiamo, risale al 5 febbraio 1950, sempre dallo stadio Comunale di Torino, per Juventus-Milan. Sempre “La Nuova Gazzetta del popolo” riporta la notizia della trasmissione da Roma del Premio Tevere di galoppo: "La Telecronaca delle Capannelle per il Premio Tevere, con certe fresche inquadrature di cavalli tra le foglie visti dall'alto e con la pronta attenzione alle cose essenziali o curiose, come le bizzarrie alla partenza del concorrente Wise Boy, fu spettacolo interessante". Non è purtroppo possibile sapere con certezza se la trasmissione del Premio Tevere è stata successiva a quella di Juventus-Inter o se ci sono state due programmazioni differenti per Roma, con la gara di galoppo, e per il resto del centro e nord Italia raggiunti dal segnale televisivo per il secondo tempo di Juventus-Inter. Infatti la stazione televisiva di Roma era entrata in funzione solo dal 29 ottobre 1953, come riportato dal “Messaggero” del 30 ottobre 1953 che descrive questa prima trasmissione allestita negli studi di via Asiago, e il collegamento tra la capitale e gli altri centri di produzione di Milano e Torino non era ancora perfettamente funzionante per cui Roma aveva ancora una programmazione che era in parte diffusa solo localmente e non su tutto il territorio nazionale raggiunto dal segnale televisivo. L’appuntamento successivo con una diretta televisiva di calcio sarebbe arrivato a distanza di tre settimane, il 13 dicembre 1953 sempre alle 15.30 con la trasmissione del secondo tempo da Genova di Italia-Cecoslovacchia per la Coppa Internazionale, questa volta con un maggiore interesse per la trasmissione televisiva anche da parte dei quotidiani.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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mercoledì 13 dicembre 2023

Il 13 dicembre 1953 la prima Tv italiana di Mike Bongiorno e della Nazionale di calcio con Italia-Cecoslovacchia: sono passati 70 anni

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Il 13 dicembre 1953 è una data storica per la televisione italiana. E' infatti il giorno dell'esordio nella Tv italiana di Mike Bongiorno e della prima telecronaca di una partita della Nazionale italiana di calcio dopo la trasmissione della diretta di un allenamento del 21 ottobre 1953 dallo stadio San Siro di Milano. Ricordiamo dunque i 70 anni da questa storica giornata televisiva. Per la prima volta anche sul Radiocorriere diventano due le pagine dedicate ai palinsesti televisivi settimanali e per la prima volta sotto al titolo della testata compare la scritta "Settimanale della radio e della televisione". A pagina 14, nella prima due pagine sui palinsesti, troviamo quello di domenica 13 dicemvre 1953 che prevede alle 14.30 "Arrivi e partenze. Brevi interviste con note personalità in arrivo e in partenza". Non ci sono altre indicazioni, non è dunque indicato il nome di Mike Bongiorno. E' lo stesso Mike, il 13 dicembre 1973 in apertura di una puntata di Rischiatutto, a ricordare questo evento per festeggiare i suoi primi 20 anni di televisione. Lo fa dopo le domande preliminari al campione, il napoletano Mario D'Amato che risponde a domande sulla Nazionale di calcio dal 1910 al 1971, prima di presentare i due sfidanti, tutti e due ventenni, gli studenti milanesi Daniele Monti e Marta Fabiani, una scelta forse voluta per festeggiare questa ricorrenza anche se Mike afferma che erano stati i giornalisti presenti in studio a ricordargli questa storica data. Un emozionato Mike conclude così: "Comunque sono stati 20 anni formidabili e io sono lieto di festeggiarli con quella trasmissione che io considero forse tra le più belle che io ho presentato in tutta la mia carriera". Mike Bongiorno ricorderà questa ricorrenza anche per 25 anni nella puntata di "Scommettiamo?" del 14 dicembre 1978, registrata però 24 ore prima come consuetudine all'epoca per i quiz del conduttore italo-americano. "Arrivi e partenze" durava 15 minuti ed era seguita da "L'orchestra delle 15" alle 14.45 e dal "Pomeriggio sportivo" alle 15.15, con la telecronaca diretta da Genova del secondo tempo di Italia-Cecoslovacchia, valida per la Coppa Internazionale, prima partita della Nazionale di calcio trasmessa in diretta dalla Tv italiana. Telecronisti Carlo Bacarelli e Vittorio Veltroni. Per la cronaca, finì 3-0 per gli Azzurri grazie ai gol nel primo tempo di Cervato al 23' e Ricagni al 27' e nel secondo tempo di Pandolfini su rigore al 47'. Alla sera, nella puntata numero 10 della Domenica Sportiva, verrà ritrasmessa una sintesi filmata dell'incontro.  "La Stampa" di domenica 13 dicembre 1953, a pagina 4, scrive così a proposito della trasmissione in Tv di Italia-Cecoslovacchia: "La Televisione ha predisposto i seguenti servizi: cronaca televisiva con trasmissione diretta dal campo del secondo tempo della partita: telecronisti Carlo Bacarelli (nel testo originale c'è scritto per errore Baccarelli invece del corretto Bacarelli) e Vittorio Veltroni. Alla sera, nella rubrica "Domenica sport" verrà ritrasmessa una sintesi filmata dell'incontro. Ovviamente la trasmissione indicata come "Domenica sport" è la puntata numero 10 de "La Domenica Sportiva". Claudio Ansaldo, il giornalista Rai che si occupa di commentare la partita per "La Domenica Sportiva" inizia così a parlare del secondo tempo di Italia-Cecoslovacchia: "Vediamo ora il secondo tempo cinematografato dai nostri operatori da uno schermo televisivo durante la ripresa diretta dell'incontro". Da ricordare che alla fine del 1953 il segnale televisivo era visibile fino alle zone del Lazio a sud di Roma. Nella trasmissione "Dedicato a..." del 16 gennaio 2014 sui 60 anni di storia dello sport in Tv sono state proposte anche alcune di quelle straordinarie immagini che sono conservate negli archivi Rai di Milano. Al lunedì sera, in "Telesport" del 14 dicembre 1953, sono invece proposte le immagini della partita girate in cinepresa, da non confondersi con la ripresa televisiva delle telecamere, di tutta la partita. In realtà però non è nemmeno la prima volta che un evento riguardante la Nazionale di calcio viene proposto in Tv. Infatti mercoledì 21 ottobre 1953 alle 15.45 viene trasmesso dallo stadio San Siro di Milano il secondo tempo di una partita di allenamento della Nazionale tra Squadra Gialla e Squadra Verde, iniziata alle 15.00 e divisa in due tempi di 35 minuti, finito 4-2 per i Gialli con la telecronaca di Nicolò Carosio e Carlo Bacarelli. La giornata televisiva si era aperta alle 11.00 con la Santa Messa per riprendere alle 14.30 con "Arrivi partenze" mentre alle 23.00 "La Domenica Sportiva" chiudeva la serata.

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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venerdì 8 dicembre 2023

"Dribbling" compie 50 anni: l'8 dicembre 1973 sul Secondo Programma Rai in onda la prima trasmissione

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Sabato 8 dicembre 1973 alle 18.30 sul Secondo Programma della Rai va in onda la prima trasmissione di "Dribbling", una delle rubriche storiche della televisione sportiva italiana e della Tv pubblica in particolare. Sono dunque passati 50 anni da quel giorno e grazie alle recensioni pubblicate domenica 9 dicembre dalla Gazzetta dello Sport e da Tuttosport possiamo anche dirvi cosa venne proposto in quel primo numero che purtroppo non risulta conservato negli archivi Rai. Va ricordato che da pochi giorni, da domenica 2 dicembre, l'Italia era entrata nel periodo dell'austerity per cui al sabato e alla domenica non era permessa la circolazione dei mezzi privati sulle strade e la televisione doveva chiudere i programmi alle 22.45, con tolleranza fino alle 23.00, tanto che il Telegiornale della sera, quello più seguito dagli italiani, aveva anticipato l'orario d'inizio dalle 20.30 alle 21.00, un'abitudine rimasta fino a oggi. Domenica 9 dicembre era in programma l'ottava giornata del campionato di Serie A che aveva in programma, tra l'altro, i due derby Torino-Juventus e Lazio-Roma, due degli argomenti trattati dalla nuova trasmissione che però si sarebbe occupata anche degli altri sport. "Dribbling" era curata da Maurizio Barendson e Paolo Valenti, gli stessi che, con Remo Pascucci avevano ideato anche "90° minuto". Conduttore delle prime edizioni era Nando Martellini e nella prima stagione in conclusione di puntata c'era anche una rubrica della posta seguita da Walter Chiari. In Tv, in quel sabato 9 dicembre, i palinsesti televisivi prevedevano tra l'altro alle 13.00 sul Programma Nazionale "Oggi le comiche: risate a valanga" presentate da Renzo Palmer, mentre in prima serata era in programma la terza puntata di "Formula due", varietà con Alighiero Noschese e Loretta Goggi, registrato a colori ma che gli italiani poterono vedere solo in bianco e nero visto che il Governo impediva alla Rai di trasmettere in policromia e adeguarsi alle altre Tv d'Europa a partire dai vicini della Svizzera italiana e di Capodistria. Sabato 9 dicembre non uscirono nemmeno i quotidiani per uno sciopero dei poligrafici, ma domenica 9 dicembre La Gazzetta dello Sport e Tuttosport pubblicarono due articoli di recensione non firmati sulla prima puntata di "Dribbling" che vi proponiamo in chiusura di questo articolo. "Dribbling" andrà in onda fino al 13 marzo 1976. Dalla settimana successiva, in seguito alla riforma Rai, la trasmissione sparisce e diventa semplicemente "Sabato sport", con la cura del solo Maurizio Barendson, mantenendo sempre la stessa collocazione di giorno e orario, rimanendo così anche per tutta la stagione 1976/77. "Dribbling" riparte sabato 15 ottobre 1977 per poi passare dal 7 novembre 1977, al lunedì alle ore 19.05, curata anche da Remo Pascucci, un altro degli inventori di "90° minuto", e torna al sabato nella stagione 1978/79 continuando fino al 9 ottobre 1982. Tra i conduttori, Gianfranco De Laurentiis e Gianni Minà. Una delle caratteristiche di "Dribbling" di quegli anni era quella di potersi permettere dei lunghi servizi di approfondimento, anche di una decina di minuti, che i tempi della Tv di oggi non possono più concedersi. "Dribbling" tornerà in Tv il 26 agosto 1989, sempre al sabato su RaiDue alle 18.55 curato da Beppe Berti e Maurizio Vallone con la conduzione di Gianfranco De Laurentiis e Antonella Clerici. Dalla stagione successiva viene spostata al primo pomeriggio, alle 13.15. In occasione di manifestazioni sportive di rilievo come Mondiali ed Europei, sempre nelle stessa collocazione oraria, vennero proposte edizioni speciali della trasmissione. Dal 16 settembre 2018 è andata in onda la domenica pomeriggio alle 17:00 per tornare all'orario precedente dalla stagione 2019-2020. Dalla stagione 2020-2021 alla stagione 2021-2022 ha cambiato nuovamente orario andando in onda alle 18:25. Dal 16 ottobre 2022 il programma cambia format e orario andando in onda tra le 16:00 e le 18:00 e cambiando titolo in Domenica Dribbling. La prima parte è condotta da Tommaso Mecarozzi e Simona Rolandi, la seconda da Cristina Caruso, la terza e ultima da Paola Ferrari con Adriano Panatta. Non è stata riproposta nella stagione 2023/2024. Ecco i due articoli di recensione della prima trasmissione di "Dribbling" pubblicati da Gazzetta dello Sport e Tuttosport.

La Gazzetta dello Sport, domenica 9 dicembre 1973, pagina 10

«Il primo numero di Dribbling»

Sul Secondo programma, alle ore 18.30, è andato in onda ieri il primo numero di «Dribbling» il nuovo settimanale sportivo del Telegiornale a cura di Maurizio Barendson e Paolo Valenti. La trasmissione è condotta in studio da Nando Martellini, mentre Walter Chiari cura una rubrica dedicata alla posta dal titolo «Dribbling risponde».
Il nuovo settimanale, che dura circa un’ora, nonostante il titolo non si occupa soltanto di calcio ma di tutte le discipline sportive, Va in onda in diretta e, oltre all’attualità, presenta collegamenti con avvenimenti in corso e inchieste filmate.
Ieri si è parlato dei derby di Torino e di Roma, del calcio in autobus e sono stati effettuati collegamenti con una piscina romana, dove era in corso una gara per esordienti, e con Bologna per l’incontro Lubiam-Ariccia di pallavolo (la partita era però già terminata). Infine Walter Chiari ha presentato in chiave umoristica il suo ruolo di «postino».


Tuttosport, domenica 9 dicembre 1973, pagina 7

«Dribbling» in tivù a caccia di «linea»

Ieri in tivù «Dribbling», a cura di Maurizio Barendson e Paolo Valenti, una trasmissione del sabato pomeriggio in orario (18.45) che diventa importante perché il sabato adesso è austero, da rintanamento precoce.
Dai tempi lontanissimi di «Sprint» non si registrava questo organico sforzo rotocalchistico sportivo da parte della televisione. Impossibile, e anzi assurdo, dire subito se è riuscito oppure no. Nando Martellini ha fatto da «guida», con pacatezza. In apertura, servizio da Torino sul derby di Torino, coinvolti Fruttero e Lucentini, quelli de «La donna della domenica», caustici ma non troppo, distaccati ma non troppo. Quindi il calcio della domenica senza automobili, visto dalla prospettiva (interessante) dei «minori».
Infine Roma-Lazio filtrata da un po’ di gente, forse troppa. Quindi nuoto da Roma, garette emblematiche. Pallavolo da Bologna e da Ariccia, con collegamenti diretti fuori orario, e Nanni Loy intervistatore caustico di dabbenuomi che passavano di lì.
In chiusura, la posta di Walter Chiari, piena di promesse non appena ci saranno anche le lettere, le domande, e un flash di notizie, disordinato ma ogni tanto attuale e interessante.
La rubrica, che non è ipercalcistica nonostante il titolo, deve formarsi attraverso le esperienze, e quindi anche attraverso le critiche. Sempre sospendendo il giudizio assoluto, diciamo che ci è parsa carente di una ideologia. Forse le nuoce il sabato, giorno troppo vicino agli eventi. Ma, ripetiamo, la «forma» giusta è difficile da trovare, e considerando ciò offriamo, insieme, attesa e simpatia.


Cliccate per vedere la prima sigla dal 1973 al 1976

Ecco il video della sigla di fine anni Settanta, "The Fly" di Maynard Ferguson




BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Dribbling: una trasmissione storica dello sport Rai

Vi ricordiamo inoltre il libro "Al limite del ricordare", un'antologia degli articoli scritti da Nando Martellini su alcuni giornali dal 1959 al 1997 curata da Cesare Borrometi e Pino Frisoli con la prefazione di Massimo De Luca pubblicata da Oligo. Potete ordinarlo a questo link
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