domenica 24 maggio 2009

Italia-Bulgaria: il primo sciopero "azzurro" della Rai

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Il 24 maggio 1969 una sgradita sorpresa attende i telespettatori italiani sintonizzati davanti al televisore per assistere alla telecronaca diretta della partita amichevole di calcio Italia–Bulgaria in programma a Torino. L'incontro, che avrebbe dovuto essere stato commentato da Nando Martellini, non va infatti in onda a causa di uno sciopero improvviso dei lavoratori della Rai, che in quel periodo incrociarono per più giorni le braccia, imponendo soppressioni e rinvii di vari programmi. I telespettatori non si persero molto, visto che la partita si concluse con uno scialbo 0-0, ma furono in molti a protestare ai vari giornali, beffati da una decisione dell’ultimo momento. Per la prima volta una diretta della Nazionale azzurra saltò. Anche la diretta della finale di Coppa dei Campioni Milan–Ajax, vinta 4-1 dai rossoneri, in programma il mercoledì successivo rischiò grosso, ma essendo un collegamento eurovisivo irradiato dalla Spagna non vi furono problemi per la trasmissione diretta.

Ecco cosa scrisse l’allora direttore di "Tv Sorrisi e Canzoni", Dario Baldi, nel numero dell’8 giugno 1969. "Le proteste contro la RAI–TV per la mancata trasmissione della partita Italia–Bulgaria e per il terremoto dei programmi a causa dello sciopero di 10 mila dipendenti, sono una valanga (...) (Viene indicato) con precisione l’aspetto odioso e assolutamente inammissibile di questo sciopero: il mancato preavviso al pubblico. (...) Nessuno ha potuto far nulla e milioni di italiani hanno dovuto subire questa imposizione, che tra l’altro sconvolgeva un pomeriggio di sabato, mandando all’aria i programmi familiari di fine settimana. Perdere un pomeriggio o una gita non è una tragedia, d’accordo. Ma il metodo è offensivo e rappresenta un sopruso intollerabile. Che avverrebbe se tutti noi facessimo altrettanto? Che cosa direste voi, lettori di questo giornale, se io piantassi quello che sto scrivendo a metà, con una breve nota della segretaria che vi avverte che il discorso finisce qui perché sono sceso in sciopero? Direste che sono matto e buttereste via il giornale. Lo sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione. E nessuno lo contesta. Ma la Costituzione dice che lo sciopero “si attua nell’ambito delle leggi che lo regolano”. Quelle leggi non si sono mai fatte. Le aspettiamo dal 1948, ma nessuno riesce a vararle".

Il 5 febbraio 1985 la situazione si ripete per l'amichevole Irlanda-Italia in programma a Dublino. Questa volta è uno sciopero dei giornalisti a impedire la diretta dell partita, vinta dall'Italia 2-1, che viene trasmessa in differita integrale sulla Rete Due il giorno seguente con la telecronaca di Nando Martellini. Uno sciopero dei tecnici Rai ha invece portato a una curiosa ripresa con tre telecamere fisse dell'amichevole Italia-Jugoslavia, finita 3-1 per gli azzurri, il 20 settembre 1972. Questo episodio è raccontato in dettaglio nel libro "La Tv per sport" nel paragrafo "La partita a telecamere fisse". Per superare i problemi legati agli scioperi dei giornalisti, il 31 marzo 1988 l'amichevole Jugoslavia-Italia, in programma a Spalato e finita 1-1, viene invece trasmessa dalla Rai senza commento. Anche questo episodio è raccontato in dettaglio nel libro "La Tv per sport" nel paragrafo "Jugoslavia-Italia, la prima telecronaca muta". Da quel giorno, anche per la presenza della concorrenza e per i sempre più alti costi dei diritti televisivi, i telespettatori non sono più stati privati della diretta di un importante incontro di calcio o di altri eventi sportivi di particolare rilievo.

Un particolare ringraziamento all'amico Cesare Borrometi per il materiale procurato su Italia-Bulgaria.

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